di Giusy Di Fiore
La mia socia, ex Miss Sartorialist, attualmente Madama Clafutessa, si ostina a lanciarmi sfide per niente politically correct. Ormai si è convinta che la mia strada sia la cucina francese, visto il mio amore verso la mitica Julia Child ed il suo libro. Vabbè, mi dico leggendo la ricetta, ce la faremo anche stavolta!
Quello che non avevo messo in conto era di sbagliare pagina e finire tra le braccia di una goduriosissima creme brulèe al cioccolato fondente, di media difficoltà, anziché una semplice creme brulé di bassa difficoltà.
Fato, destino, chiamatelo come volete: che scoperta!
La ricetta si presenta abbastanza semplice, nonostante la rottura della cottura a bagnomaria che mi perseguita. Ma tutto si dimentica quando penso al cioccolato che si scioglie a fuoco lento con la panna. Sinceramente rimango un po’ spiazzata quando leggo di filtrare il liquido attraverso un colino, aggiungendolo ai tuorli ed allo zucchero.
MA VA’, i soliti complicati. MACCHE’!!!!! Vedo depositarsi sul colino piccoli rimasugli di cioccolato e mi ritrovo alla fine, facendo attenzione che nessuno guardi, a leccare prima il colino e poi pure il tegamino. Vergognoso lo so, ma giuro che è la parte migliore di tutta la ricetta, anche meglio del risultato finale.
Guardo l’orologio e poco prima che scocchi l’ora X tiro fuori dal frigo le pirofiline piene messe a raffreddare, spolvero con zucchero di canna e le metto sotto il grill in una teglia riempita a metà con acqua e ghiaccio per far caramellare.
Il risultato chiedetelo a Madama Clafutessa, sta ancora lì in cucina a leccarsi la pirofila.