venerdì 29 ottobre 2010

Il pranzo di Babette di Gabriel Axel


di Piera Palermo

Ci risiamo: la sfida del prossimo incontro mio e della mia friend è nuovamente con il cinema (un DVD per la precisione) il che richiede un minimo di silenzio, perché mentre è bello avere i nostri figli che urlano, giocano e saltellano intorno a noi mentre cuciniamo, vedere un film è già un po’ più complicato, e quindi anche questa volta abbiamo avuto bisogno di un aiuto!
L’occasione si è presto manifestata: è arrivato il circo!
Mentre vedevo i tendoni bianchi e blu venire issati nel cielo, la mia mente andava al film! Così grazie alla complicità dei nostri mariti che hanno di buon grado(e, per dovere di cronaca, con qualche murmurio) accettato di portare i nostri figli ad assistere allo spettacolo pomeridiano, noi amicheandfriends abbiamo avuto due ore piene per godere di un film che questa volta, e sottolineo questa volta rispetto alla precedente, ne è valsa veramente la pena.
Il pranzo di Babette è un piccolo capolavoro, e per chi non l’ha ancora visto, vale realmente la regola di non svelare nulla di questo sorprendente quanto delicato film, che con la sua apparente semplicità svela la grandezza e la superbia dell’arte. Si, nello specifico dell’arte culinaria: l’esplosione del talento, della magnificenza della capacità umana di creare, di trasformare, del potere dell’arte di innalzare gli animi. La convivialità del cibo, il potere quasi divino del cibo di risolvere le situazioni complicate, grazie all’alchimia dei sapori, degli odori, dei sensi tutti. L’arte culinaria è arte, perché è riconoscibile, perché ne porta la firma anche a distanza di decenni.
La forza dirompente dell’arte, del talento che urla per venire fuori e che una volta soddisfatto, si placa: la scena dove Babette si siede e assapora lentamente un bicchierino di vino è evocativo dello sforzo creativo che una volta manifestato in tutta la sua magnificenza si quieta, l’artista svuotato e pianamente soddisfatto della sua creatura può riposare.
E mentre noi, felici e letteralmente con la bava alla bocca, perché abbiamo deliziato sì i nostri occhi ma non il nostro palato con il brodo di tartaruga e le cailles in sarcofage, continuiamo a guardarci sbalordite in faccia, iniziamo a sentire il baccano che dal fondo della scala risale: sono i nostri figli ancora eccitati per le mirabolanti attrazioni circensi, pronti a raccontarci meraviglie ancora una volta degli occhi e non del palato!
Friend, la prossima volta si mangia!

(Il pranzo di Babette scritto e diretto da Gabriel Axel tratto dall’omonimo racconto di Karen Blixen, in DVD)

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