martedì 12 ottobre 2010

The Sartorialist, il blog di Scott Schuman



di Piera Palermo

Il Web è una di quelle fortune che ho la consapevolezza di apprezzare nello stesso momento in cui le vivo, cosa peraltro per niente scontata. Mi ritengo fortunata, vivo online da 15 anni e 10 anni fa ho fatto di Internet l’oggetto della mia tesi di laurea. Mi appassiono nel condurre delle ricerche che da un semplice spunto mi aprono mondi nuovi e così ho proposto alla mia friend di dedicare un nostro incontro alla ricerca di blog interessanti nei meandri della rete.
E siccome lo abbiamo sperimentato e ci siamo molto divertite, abbiamo deciso di includere nei nostri incontri l’esame di alcuni blog!
Per l’esordio non ho avuto alcun dubbio, ho scelto:
The Sartorialist di Scott Schuman, un blog rivoluzionario, che è diventato il mio guru dello stile, tanto che la mattina, quando faccio scorrere l’anta del mio armadio e ne osservo il contenuto, non prendo più la prima cosa che mi capita, ma davanti al mio enorme specchio inizio ad indossare tutti i capi e gli accessori, come se uscendo da casa dovessi imbattermi davanti all’obiettivo di Scott, con il solo scopo di colpirlo, di attrarre la sua attenzione.
Cerco di tirare fuori con il mio stile la mia personalità e più guardo le donne di Scott scorrere l’una sotto l’altra in splendide foto nel suo blog, più cresce in me il desiderio di farne parte, di essere io la fortunata che sorriderà dalle sue luminose istantanee ai milioni di visitatori che ogni giorno si collegano al suo diario online.
Cosa non darei per essere immortalata anch’io tra le sue dee!!
Perché mi piacerebbe essere una delle donne del Sartorialista?
Le donne di Scott sono delle splendide donne di ogni età che si impongono per la loro forza e la loro vitalità, danno l’idea di essere donne indipendenti ed emancipate, donne realizzate, donne che con il loro incedere diffondono energie positive, donne che girano a piedi o in bicicletta per il centro di grandi metropoli come New York, Parigi, Milano, Sidney, Firenze, Londra, donne appartenenti ad un certo ceto culturale, di essere donne impegnate e decise.
Sono donne che esprimono la loro personalità complessa ed interessante attraverso il loro stile: mescolano sapientemente il pezzo griffato con il vintage, quello comprato in giro per il mondo con il pezzo scovato al mercato sotto casa e lo indossano con nonchalance in giro per la città, con l’ipod nelle orecchie, gli occhiali da sole vintage, i quotidiani sottobraccio, la tracolla, la kefiah e il poncho.
E così scorrere il blog di Shuman mi porta da una parte all’altra del globo ad immaginare le vite di queste donne, le sento sussurrare ognuno nei loro idiomi, le sento andare di fretta, qualcuna avrà da perorare una causa in tribunale, qualcun’altra starà prenotando il prossimo volo, qualche altra presenta il suo progetto ad una grande azienda, un’altra la sua collezione, un’altra ancora si reca in un locale per incontrare le amiche, una va ad un museo, un’altra ad una mostra. Qualcuna va a vedere un concerto, altre vanno al mercato.

Di certo non le immagini a sbattersi, non danno l’idea di essere delle precarie, emarginate e non pensi mai che possano avere dei problemi, anzi le immagini impegnate a lavorare per guarire i mali del mondo.
O almeno, mi piace pensarle così, perché tutte le donne che fotografa Scott Schuman danno l’impressione di essere belle, anche quelle brutte.



Foto tratta dal blog The Sartorialist

1 commento:

  1. Wow! Quando leggo quello che scrivi mi metto paura! Ma che mi leggi nel pensiero? Devo essere onesta, non conoscevo questo blog, ma ora un'occhiatina la vado a dare. Lo stile, la moda, il crearmi uno stile prendendo spunto dai giornali, ma anche e soprattutto da chi vedo in giro per strada è una delle mie grandi passioni. Mi diletto anche a dare consigli a mio marito che, devo dire, già di per sè è un passo avanti (modestamente) e accoglie volentieri le mie sfide a sperimentare nuovi abbinamenti ed accessori. Ultimamente adoro curare la mia immagine con lo shopping on line: yoox, ma anche zara e perchè no, vuitton. Ma dove posso avere tutta questa scelta? e soprattutto quanto tempo dovrei perdere a girare per i negozi della piccola città dove vivo, dove peraltro avrei il 10% di quello che trovo in rete? E soprattutto, quale negozio è aperto a mezzanotte o all'una di notte quando i bimbi dormono? Ora torno al mio sughetto con i piselli. Bye.

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